Fluoridated Bodily Fluids

Gentlemen you can’t fight in here – this is the war room

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To see what is in front of one's nose needs a constant struggle. (G. Orwell)

Data originale blosxom: Giovedi 4 Agosto 2005

Qui di seguito trovate una (libera) traduzione di un post magistrale di Juan Cole sul suo blog Informed Comments Trovate l’originale (che include pure delle immagini) attraverso questo link (o cercando i post del 2 agosto 2005):

C’era una volta un pericoloso estremista che giunse a controllare il partito Repubblicano statunitense. Il suo nome era [Ronald] Reagan, ed egli aumento’ fino a mezzo miliardo di dollari annui gli stanziamenti a favore dei Mujaheedin, un gruppo di estremisti islamici che conducevano atti terroristici contro il governo dell’ Afghanistan. La CIA faceva distribuire la maggior parte del denaro dai servizi segreti del Pakistan, e circa un quinto di questi soldi andarono a Gulbuddin Hikmatyar, un estremista particolarmente violento, che in gioventu’ era solito gettare dell’acido sui volti di donne e ragazze afghane senza velo.
Non contento dei progressi del network terroristico che stava creando per infastidire i sovietici, Reagan spinse l’allora re dell’ Arabia Saudita, Fahd, a contribuire somme altrettanto ingenti. Gia’ prima di allora Reagan aveva “suggerito” a Fahd di fornire denaro ai Contras del Nicaragua, parte del quale fu usata per creare delle Squadre della Morte di estrema destra (Reagan amava tenere il Congresso all’oscuro mentre creava organizzazioni terroristiche private per i suoi obiettivi di politica estera; le chiamava organizzazioni di “combattenti per la liberta’”, dando ai loro membri l’idea che non c’era nulla di male nell’infliggere grandi perdite civili per raggiungere i loro scopi).
Fahd era un uomo timido e resistette per un po’ alle istruzioni di Reagan, ma alla fine cedette alle enormi pressioni americane. Fahd non invio’ solo denaro dalle casse dello stato Saudita ai Mujahideen che si addestravano nella fabbricazione di bombe e nelle tattiche di guerriglia, ma ordino’ al capo dell’Intelligence saudita, Turki al-Faisal, di cercare di raccogliere donazioni dai privati. Questi scopri’ che un giovane membro della ricchissima dinastia di costruttori Bin Laden, Osama, si era dedicato alla causa islamica. Quindi Turki incarico’ Osama di raccogliere denaro per la lotta afghana dai molti milionari degli stati [petroliferi] del Golfo. Tutto cio’ fu intrapreso, va ricordato, su istruzioni dell’Amministrazione Reagan.
Bin Laden non solo raccolse milioni per finanziare la guerra, ma comincio’ ad incoraggiare volontari arabi ad andare a combattere (per Reagan?) contro i sovietici ed i comunisti afghani. Fra questi volontari arabi c’erano persone come Ayman al-Zawahiri, un giovane medico precedentemente imprigionato per il suo coinvolgimento nell’assassinio del presidente egiziano Anwar El-Sadat. Bin Laden teneva un database di questi volontari. La parola araba per “base” e’ “al-Quaeda“.
Negli USA, la destra cristiana adotto’ i Mujahideen come un proprio “progetto”. I gruppi cristiani avevano persino fatto circolare una “check-list biblica” con cui assegnavano voti ai membri del Congresso in base a quanto erano vicini ad una linea politica “cristiana”. Se un membro del Congresso non appoggiava questi estremisti islamici, il suo voto veniva abbassato.
Reagan voleva dare armi sempre piu’ sofisticate ai Mujahideen. I generali pakistani stavano alleandosi con l’organizzazione fondamentalista Jamaat-i Islam e cominciavano a finanziare le Madrasahs, (seminari dove spesso si insegnavano le dottrine islamiche piu’ estremiste). Ma persino questi generali consideravano troppo pericoloso dare armi avanzate ai Mujahideen. Poiche’ il Pakistan era strettamente alleato alla Cina, ed ascoltava i consigli di Pechino, nel 1985 Reagan invio’ a Pechino il Senatore Orrin Hatch ed il Sottosegretario alla Difesa Fred Ikle. Il loro compito era chiedere alla Cina di spingere il Pakistan ad acconsentire alla richiesta statunitense di dare agli islamici radicali (come Hikmatyar) armi piu’ sofisticate. La missione fu un successo. Fornendo loro armi come i missili “a spalla” Stinger (che potevano distruggere le armi migliori dei sovietici, come gli elicotteri), Reagan dimostro’ ai musulmani radicali che potevano sconfiggere una superpotenza.
Nello stesso periodo, Reagan aveva anche deciso di appoggiare Saddam Hussein in Iraq come contrappeso all’Iran di Khomeini. Questo appoggio si manifesto’ ad esempio nell’autorizzare diverse compagnie americane ed occidentali ad inviare in Iraq grandi quantita’ di “precursori” per armi chimiche e biologiche. Ad un certo punto, Donald Rumsfeld fu inviato in Iraq per assicurare Saddam che non ci sarebbero state conseguenze se avesse usato armi chimiche contro gli iraniani. Reagan non aveva grande gusto nella scelta dei propri amici.
Appena diventato presidente, George Bush [Senior] fece un accordo coi sovietici secondo il quale egli avrebbe smesso di finanziare i Mujahideen se loro avessero lasciato l’Afghanistan. Le ultime truppe sovietiche si ritirarono all’inizio del 1989. A quel punto, gli USA si disinteressarono dell’Afghanistan, permettendo che cadesse in un’ulteriore guerra civile, in cui tutte le varie fazioni che erano state appoggiate da Washington e Riyadh si scontrarono fra loro, usando per combattersi l’ampio arsenale che avevano ottenuto e coinvolgendo ancora una volta i civili.
Mentre infuriava questa guerra fra le fazioni dei Mujahideen, Saddam (che l’appoggio occidentale aveva fatto diventare un’importante potenza militare regionale) invase il Kuwait. L’amministrazione di Bush senior fu costretta a scontrarsi con quello che fino a poco prima era il suo pupillo, inviando centinaia di migliaia di soldati americani nel Golfo, specialmente in Arabia Saudita. Gli estremisti islamici radicali con cui Reagan e Bush si erano alleati in Afghanistan si rivolsero quindi contro gli USA, opponendosi strenuamente alla presenza militare americana in quella che e’ la terrasanta dell’Islam.
Dal 1994 l’Afghanistan fu sempre piu’ dominato da una fazione di Mujahideen nota come Taliban, o studenti di teologia; questi erano sostenuti dai servizi segreti militari del Pakistan, che avevano imparato dall’amministrazione Reagan, e che controllavano ancora parte dei miliardi di dollari che l’amministrazione Reagan aveva inviato nella regione. Nel 1996 Bin Laden torno’ in Afghanistan e vi si stabili’, diventando il capo di circa 5000 degli estremisti arabi che Reagan aveva fatto aiutare da Fahd negli anni ’80.
Inoltre, in tutti quegli anni gli Stati Uniti avevano costantemente appoggiato l’insediamento israeliano nei Territori Occupati palestinesi e la graduale annessione completa [ad Israele] di Gerusalemme, [che e' anche] la terza citta’ santa dell’Islam. Fin dall’inizio della prima Intifada, le truppe israeliane avevano risposto con brutalita’. Persino dopo la firma degli accordi di Oslo, la dimensione delle colonie israeliane in Cisgiordania (e specialmente attorno a Gerusalemme) raddoppio’. Le continue violenze contro i palestinesi da parte degli israeliani, che stavano lentamente impadronendosi dei territori palestinesi, e chiaramente intendevano monopolizzare uno dei luoghi sacri dell’Islam, oltraggio’ gli estremisti islamici che fino a qualche anno prima erano stati “coccolati” da Reagan.
Nel 1998 al-Quaeda ed al-Jihad al-Islami, due piccoli gruppi terroristici che si erano stabiliti in Afghanistan come sotto-prodotto della jihad istigata da Reagan, dichiararono guerra agli Stati Uniti e ad Israele (“Sionisti e Crociati”). Dopo gli attacchi portati da cellule di al-Quaeda a diverse ambasciate americane dell’Africa orientale ed alla [nave da guerra] USS Cole, diciannove loro membri dirottarono aerei di linea per attaccare le Torri Gemelle ed il Pentagono.
L’amministrazione Bush [junior] rispose a questi attacchi da parte dei vecchi “protetti” di Ronald Reagan rimettendo al potere in Afghanistan molti dei precedenti signori della guerra Mujahideen (ma lasciando fuggire Bin Laden e al-Zawahiri), dichiarando che gli statunitensi non avevano piu’ bisogno del Bill of Rights ed invadendo un altro vecchio alleato di Reagan, l’Iraq di Saddam; quest’ultimo non aveva nulla a che vedere con gli attentati dell’11 Settembre 2001, e non poneva alcuna minaccia agli USA. Il nome dato a questa bizzarra accozzaglia di azioni da Bush era “guerra al terrorismo” (War on Terror).
In Iraq, gli Stati Uniti hanno commesso molte atrocita’, fra cui campagne di bombardamenti di quartieri civili di citta’ gia’ occupate, il feroce assalto dato alla citta’ di Fallujah e la tortura dei prigionieri iracheni. Mentre spendeva circa 200 miliardi di dollari [ed impiegava oltre 130 mila soldati] nella guerra irachena e nella successiva sanguinosa occupazione, l’amministrazione Bush non ha impiegato praticamente ne’ uomini ne’ denaro nella lotta contro celle terroristiche in posti come il Marocco. Il risultato e’ che una serie di attacchi terroristici sono potuti avvenire, a Madrid, Londra e in altre parti del mondo.
La destra americana, dopo aver creato i Mujahideen, e dopo aver contribuito pesantemente alla creazione di al-Quaeda, ha improvvisamente annunciato che c’e’ qualcosa di profondamente sbagliato con l’Islam, dato che continua a produrre terroristi. Fred Ickle, che aveva partecipato allo sforzo dei Reagan-iti e dei comunisti cinesi per convincere i generali fondamentalisti pakistani (contro la loro opinione, poi rivelatasi corretta) a permettere agli USA di consegnare armi sofisticate agli estremisti islamici, ha scritto un editoriale per il Wall Street Journal in cui raccomanda il bombardamento atomico della Mecca.
Poi, nel luglio 2005, il generale Richard Myers, Capo degli Stati maggiori riuniti [delle forze armate USA], ha annunciato che per la verita’ non c’e’ alcuna “Guerra contro il Terrorismo”. Lunedi’ scorso egli ha detto al National Press Club che egli aveva gia’ “obiettato all’uso del termine ‘guerra al terrorismo’, perche’ chiamare guerra questo genere di lotta fa pensare che la soluzione possa venire solo dai soldati”.

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