Fluoridated Bodily Fluids

Gentlemen you can’t fight in here – this is the war room

About

To see what is in front of one's nose needs a constant struggle. (G. Orwell)

Data originale blosxom: Giovedi 11 Agosto 2005 (2 accorpati)

Strade del cinema

L’altra settimana mi e’ capitato di passare qualche giorno in Val d’Aosta e sono andato per due sere consecutive a questa rassegna cinematografico-musicale, in cui 10 film muti (in questo caso di Chaplin) sono musicati dal vivo, ciascuno da un diverso gruppo musicale. L’idea e’ carina ed e’ realizzata bene (anche se il livello delle “colonne sonore” era un po’ altalenante), ed ho potuto vedermi o rivedermi quattro dei piu’ noti film brevi (cortometraggi?) di Chaplin: The Champion, Behind the screen, A night in the show e One A.M..
Gli ultimi due sono particolarmente belli, il primo per la sceneggiatura, il secondo per la bravura tecnica (per giunta Chaplin recita praticamente da solo) con cui sviluppa comicamente un “tema” ristretto come il percorso dalla porta di casa al letto.

La storia del cammello che piange

Gran bel film, a meta’ strada fra racconto/fiaba e documentario. La trama (un cammellino che la madre rifiuta fino a che dei musicisti non vengono a fare un rituale “magico”) e’ palesemente una “scusa” per mostrarci la vita quotidiana di una famiglia (comprendente 4 generazioni) di pastori nomadi della Mongolia, una vita che probabilmente e’ molto simile a qella dei tempi di Genghis Khan, nella quale solo ora la tecnologia sta apportando dei mutamenti, alcuni dei quali (ad es. l’utilizzo di auto o moto come mezzi di trasporto) sembrano integrarsi bene con le tradizioni, mentre altri (ad es. la televisione) sembrano minacciarle.
L’idillio e’ forse eccessivo, ma e’ sicuramente completato dalle belle immagini dei paesaggi desolati della steppa mongola e degli animali allevati dai protagonisti, pecore, capre e soprattutto cammelli.

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