Fluoridated Bodily Fluids

Gentlemen you can’t fight in here – this is the war room

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To see what is in front of one's nose needs a constant struggle. (G. Orwell)

Data originale blosxom: Martedi 30 Agosto 2005

Oggi ho visto diversi pezzi riguardo gli USA e la loro politica che meritano segnalazione:

in primo luogo, un editoriale di Timothy Garton Ash su The Guardian che fa un paragone non proprio esaltante fra la Gran Bretagna del 1905 e gli USA attuali (con paralleli fra le guerre boere e quella in Iraq, e fra le ascese di Germania ed USA e quelle di India e Cina) e si chiede se gli USA non siano per caso un Titano stanco (espressione di un funzionario britannico del 1902).
E’ anche interessante la chiusa, in cui si fa notare che e’ nell’interesse di tutti (USA inclusi) “creare un ordine internazionale che possa proteggere gli interessi delle democrazie anche se la superpotenza americana dovesse indebolirsi; e spingere le potenze emergenti (come India e Cina) ad aderire a un tale ordine.

La seconda e’ un saggio di tal Andrew F. Krepinevich, Jr. apparso sulla rivista Foreign Affairs intitolato “Come vincere in Iraq”, e che viene fatto proprio da David Brooks, editorialista di destra del New York Times in un articolo trascritto qui (il testo originale fra pochi giorni diventera’ a pagamento).
Brooks pero’ si astiene dal citare e commentare l’ultimo paragrafo: “Anche se puo’ portare al successo, questa strategia richiedera’ come minimo dieci anni di impegno e centinaia di miliardi di dollari e produrra’ un numero considerevole di perdite americane. Ma questo e’ il prezzo che gli USA devono pagare se vogliono realizzare i loro obiettivi in Iraq. Il popolo americano ed i suoi soldati sono disposti a pagare un tale prezzo? [...] se non lo sono, Washington dovrebbe decidersi a perseguire un obiettivo molto piu’ modesto: usare la propria declinante influenza per [...] fare in modo che il prossimo dittatore iraqeno sia alleato [degli USA].

Infine, ho notato questo vecchio ma interessante rapporto ufficiale sullo scandalo Iran-contra, che al cap. 27 dice cose come
Il Presidente Reagan ha creato le condizioni che hanno reso possibili i crimini commessi da altri per via delle sue stesse “deviazioni” segrete dalla politica annunciata ufficialmente riguardo all’Iran, agli ostaggi ed alla sua aperta determinazione a tenere in vita i contras nonostante un esplicito divieto di legge al riguardo“,
oppure “Non e’ stata portata alcuna prova diretta che il Presidente abbia autorizzato o fosse informato dei profitti illegalmente derivati dalla vendita di armi all’Iran, o dell’utilizzo di tali profitti per aiutare i contras. Tuttavia, e’ perlomeno dubbio che il Presidente Reagan avrebbe tollerato le varie provocazioni iraniane occorse nel 1986 se non avesse saputo che le vendite di armi continuavano a fornire fondi per i contras.
o infine “Due delle persone chiave coinvolte nelle operazioni [Poindexter e North] hanno dichiarato che credevano che il Presidente avesse autorizzato le loro azioni, o che le avrebbe autorizzate se avessero chiesto una tale autorizzazione.

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