Data originale blosxom: Venerdi 30 Settembre 2005
Ovvero: come generare una mole enorme di scartoffie per nulla.
Le riviste “tecniche” di astronomia (ApJ, AJ, MNRAS, AA ecc. ecc.) non sono esattamente sugli scaffali di tutte le edicole, e risulta difficile credere che riviste che si fanno pagare dagli autori le spese di pubblicazione contino di fare molti soldi vendendo le riviste, se si escludono le biblioteche degli istituti abbonati (Universita’, Osservatori ecc.).
Ciononostante, ogni volta che si vuole pubblicare un articolo, bisogna firmare un modulo come questo (PDF), in cui si rinuncia ai diritti d’autore persino per il proprio lavoro.
Ma ho appena scoperto che non finisce qui: infatti ho appena scoperto che tutte le volte che in un lavoro di review (ad es. queste note, che dovrebbero apparire in una raccolta si spera a fine anno) inserisci una figura pubblicata da qualcun altro, puoi tranquillamente mettere tutto online su astro-ph, ma non puoi farlo stampare in un libro (che nessuno si sognera’ di comprare..), a meno che tu non ottenga il permesso dall’autore e dal detentore del copyright (la casa editrice), secondo una procedura come questa.
La raccolta di cui sopra comprende 7 contributi, che alla media di 20-30 figure per contributo fanno un totale di oltre 150 autori da contattare, piu’ una dozzina di case editrici. Quindi il curatore del volume (non la casa editrice) si e’ offerto di assumere una persona per sbrigare questa incombenza per tutti i contributi della raccolta.
Tempo previsto: un paio di settimane. Probabilita’ che qualcuno neghi l’autorizzazione: praticamente nulla. In compenso, un migliaio di euro di fondi per la ricerca serviranno per finanziare questo delirio.
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