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Gentlemen you can’t fight in here – this is the war room

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To see what is in front of one's nose needs a constant struggle. (G. Orwell)

Vedo solo ora un editoriale del Financial Times a firma di Joseph Stiglitz (Nobel per l’economia 2001), uscito verso il 13 Settembre (vedi anche questo articolo del NYT del 22 Settembre).

Sembrerebbe che non sia solo io a preoccuparmi della pesante inadeguatezza del PIL come indicatore “principe” di benessere generale, tanto che nel 2008 Sarkozy ed il governo francese hanno incaricato una “commissione sulla misura della performance economica e del progresso sociale” di studiare i limiti del PIL ed eventualmente suggerire degli indicatori migliori.

La commissione, presieduta da Stiglitz (affiancato da Amartya Sen e Jean Paul Fitoussi) ha appena rilasciato un corposo rapporto, che spero di riuscire a leggere presto o tardi.

Per il momento mi limito a sintetizzare l’editoriale, che va esattamente nella direzione in cui speravo: a cominciare dal titolo (“Towards a better measure of well-being“, ovvero “Verso una misura migliore del benessere“).

Uno dei primi argomenti che espone e’ che l’utilizzo del PIL come una misura del benessere di una societa’ e’ del tutto fuorviante, poiche’ esso e’ stato sviluppato per riflettere la sola attivita’ economica: e persino in questo campo economico occorre rilevare che esso copre solo le attivita’ di mercato, che non comprendono ad es. le attivita’ domestiche: se mi preparo una cena deliziosa il PIL aumenta molto meno che se mangio delle schifezze da MacDonald, anche se il mio stomaco dice il contrario.

Un altro argomento chiave e’ la sostenibilita’. Nelle parole di Stiglitz,

No good accountant would ignore the depreciation of a company’s capital, but the standard GDP measure not only does that but also takes no account of resource depletion and environmental degradation

(“Nessun contabile serio ignorerebbe il deprezzamento del capitale di una societa’, ma la misura standard del PIL non solo fa esattamente questo, ma non prende nemmeno in considerazione la distruzione delle risorse e il degrado ambientale“): se per assurdo tutto il pesce degli oceani venisse pescato in un anno, il PIL di quell’anno sarebbe molto alto, senza tener conto del fatto che questo e’ stato ottenuto al prezzo di uccidere l’industria della pesca negli anni successivi.

E infine, Stiglitz ricorda prima che

a financial sector is a means to a more productive economy, not an end in itself.

(“un settore finanziario e’ un mezzo per avere un’economia piu’ produttiva, non un fine in se stesso“) e poi che, piu’ in generale

Our economy is supposed to increase our well-being. It, too, is not an end in itself.

(“La nostra economia dovrebbe aumentare il nostro benessere. Anch’essa non e’ fine a se stessa.“).

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