E’ morto 2 giorni fa.
Della sual lunga (100 anni!) biografia, ricca di innumerevoli salite, io conosco soprattutto la drammatica “prima” della parete nord-est del Badile (vedi qui per qualche foto della parete, fatta da amici che della salivano il vicino spigolo N-NO), compiuta nel luglio 1937 con i “ragni” Gino Esposito e Vittorio Ratti, cui per via si aggregheranno i due “concorrenti” comaschi Mario Molteni e Giuseppe Valsecchi. In condizioni terribili, che portarono alla morte di Molteni e Valsecchi:
A mezzogiorno ricomincia la pioggia che si trasforma in grandine e presto in neve. I comaschi moralmente e fisicamente non esistono piu’: la lotta con la parete e con gli elementi naturali cosi’ ostili li ha completamente afflosciati. Nevica sempre e la visibilita’ e’ ridotta a un metro. Sentiamo che la meta sta per essere raggiunta, ci sembra che lassu’ ci sia la salvezza. Verso le sedici la parete e’ vinta, la lotta pero’ non e’ ancora finita. La tormenta infuria piu’ violenta e la neve caduta rende tutto uniforme. Non riusciamo piu’ a orientarci per raggiungere il rifugio Gianetti. I comaschi piu’ pratici della zona non possono e non riescono in quelle condizioni a darci alcun ragguaglio. Intanto si fa notte. Facciamo tutto il possibile per tenere lontana la morte che e’ in agguato [...] ma invano [...].
(citazione dal sito della fondazione Cassin)
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