Fluoridated Bodily Fluids

Gentlemen you can’t fight in here – this is the war room

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To see what is in front of one's nose needs a constant struggle. (G. Orwell)

Sono sempre stato contrario al cosiddetto “Scudo fiscale”, considerandolo soprattutto un incentivo all’evasione. D’altra parte, non mi spiegavo la preoccupata risposta della Svizzera (vedi ad es. qui), che sembrava dar ragione a Tremonti quando diceva che lo scudo avrebbe colpito duramente i “Paradisi fiscali” (ad es. nel video che per altri motivi ho segnalato qualche mese fa).

Giovedi’ scorso ho finalmente avuto l’illuminazione ed ho finalmente capito che le due cose non sono affatto in contraddizione come potrebbe sembrare.

Infatti, Tremonti afferma che il bersaglio dello “scudo” sono i “paradisi fiscali”. Affermazione al contempo sincera e ingannevole, perche’ da’ l’impressione che il governo stia combattendo l’evasione, quando invece sta combattendo, appunto, i soli “paradisi fiscali”.

Tremonti non dice da nessuna parte che gli evasori siano il “bersaglio” dello scudo, proprio perche’ la lotta all’evasione non rientra fra gli obiettivi dello “scudo”. Che anzi e’ basato sull’idea di fa r concorrenza ai “paradisi” sul loro stesso terreno: gli evasori diventano una risorsa da sfruttare, anziche’ un fenomeno da combattere.

Basta pensare a come i “paradisi” attirano i capitali stranieri, ovvero attraverso la combinazione del “segreto bancario” (che mette i capitali stessi al riparo dal fisco dei Paesi di origine) con una tassazione molto bassa. Il risultato e’ che i proprietari dei capitali pagano una tassa molto piu’ bassa di quella dovuta in patria; in cambio di questa protezione il “paradiso” riceve sostanziosi introiti extra (le tasse sono basse, ma i capitali sono spesso enormi rispetto all’economia reale del “paradiso”; specie se il “paradiso” e’ un mini-stato come il Principato di Monaco o le Isole Cayman).

Ora, le due caratteristiche dello scudo sono l’aliquota bassa e l’anonimato: precisamente la combinazione offerta da un “paradiso fiscale”.
Insomma, il messaggio e’ “Cari evasori, non c’e’ nessun bisogno di lasciare (portare?) i soldi in Svizzera: possono tranquillamente tornare (restare?) in Italia senza che vi preoccupiate del fisco!“.

Un messaggio che non fa certo male agli evasori, anche se effettivamente puo’ far male a Svizzera & C.

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