Dopo l’ultimo post sulle possibilita’ di un Monti-bis, Ema B. mi ha segnalato il sito termometropolitico.it, dove trovare una raccolta aggiornata di sondaggi. Oggi fanno un articolo in cui utilizzano delle medie “regionali” dei sondaggi per valutare la distribuzione dei seggi al Senato. Se hanno ragione, la coalizione PD + SEL porterebbe a casa 168 seggi
(163 seggi secondo i dati di termometro politico, piu’ almeno 5 dei 14 seggi di di Val d’Aosta, Trentino Alto-Adige ed estero, che non sono stati “calcolati” da quel sito). Una maggioranza piuttosto confortevole, dovuta ai premi di maggioranza di tutte le regioni eccetto la Sicilia. Ma quanto e’ solido questo risultato? Anche i sondaggi migliori hanno generalmente un’incertezza statistica del 3% ed e’ possibilissimo che i sondaggi “regionali” sian basati su campioni relativamente piccoli (ad es., temo che qualcuno che ha fatto un sondaggio nazionale di 1000 interviste, possa pensare di “riciclare” le circa 170 risposte ottenute in Lombardia per pubblicare un sondaggio lombardo: l’errore statistico di un simile sondaggio sarebbe dell’ordine di sqrt(170)/170=7.6%, un’enormita’). Per non parlare delle incertezze sistematiche.
Per cui ho fatto il seguente esercizio: ho calcolato cosa succederebbe se riducessimo il vantaggio di PD+SEL di x punti in ogni regione. Questo corrisponde all’ipotesi che i sondaggi stiano sovrastimando di x punti il risultato di PD+SEL (oppure che B possa riguadagnare quegli x punti durante la campagna elettorale). Ebbene, ad x=2.4%, il Veneto si aggiunge alla Sicilia e i senatori PD+SEL scendono a 159: appena sufficienti per governare (magari con l’appoggio di UV e/o SVP e/o qualche senatore a vita). Lo “scatto” successivo si ha ad x=4.4%, quando e’ la Lombardia a cambiare casacca: in quel caso, i seggi di PD+SEL sarebbero 143 e sarebbe necessaria una coalizione “vera”. Gia’ che ci siamo, ad x=9.4% PD+SEL perderebbero in Campania (scendendo a quota 135) e ad x=10.3% perderebbero anche in Friuli Venezia Giulia (passando a 132 seggi). E cosi’ via.
Considerando i possibili errori dei sondaggi, sono margini davvero risicati.
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