Fluoridated Bodily Fluids

Gentlemen you can’t fight in here – this is the war room

About

To see what is in front of one's nose needs a constant struggle. (G. Orwell)

Dopo l’ultimo post sulle possibilita’ di un Monti-bis, Ema B. mi ha segnalato il sito termometropolitico.it, dove trovare una raccolta aggiornata di sondaggi. Oggi fanno un articolo in cui utilizzano delle medie “regionali” dei sondaggi per valutare la distribuzione dei seggi al Senato. Se hanno ragione, la coalizione PD + SEL porterebbe a casa 168 seggi

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Montibbis?

dicembre 24th, 2012

Ieri a un pranzo natalizio ci siam messi a discutere delle elezioni prossime venture. Piu’ o meno tutti davano il PD favorito, ma qualcuno ha fatto notare che, anche se davvero avesse la maggioranza alla Camera, il Senato e’ un’altra storia. Per cui sono andato a rifare quel che avevo fatto nel 2008, ovvero una proiezione dei seggi al Senato.

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Missione compiuta?

dicembre 20th, 2012

Quizzone passato, abbondantemente.

Tutto bene? Assolutamente no, per tanti motivi.

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Quizzoni

dicembre 16th, 2012

Mi sono iscritto al mega-concorso da insegnante indetto dal MIUR. Concorso che ha scatenato molte polemiche, che ritenevo giustificate in certi casi (numero di posti a concorso rispetto al numero di cattedre scoperte, “trattamento” degli attuali precari della scuola) ma non in altri: in particolare, pensavo che il cosiddetto “quizzone” (il test di pre-selezione per accedere al concorso vero e proprio) sia giustificato in quanto consente di eliminare persone chiaramente non qualificate. Dopo aver visto le domande (accessibili da questo sito), la mia convinzione ha iniziato a vacillare.

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Claudio risponde al mio post con delle obiezioni su cui mi sento preparatissimo. Per cui rispondo abbastanza di getto.

Il primo argomento e’ che sembrerebbe che nessuno in UK metterebbe in dubbio la politica di austerita’: al massimo, il Labour dice che i tagli sono stati fatti troppo in fretta.

Il secondo argomento e’ che

il famoso deficit/pil era sopra il 6% (!!) alla fine del governo Brown, qualcosa andava fatta

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Confidence Fairy, UK edition

novembre 14th, 2012

Claudio (forse l’unico lettore di questo blog) mi fa notare due argomenti che i fautori dell’austerity portano a favore della sua versione UK:

  1. Avrebbe tenuto bassi i tassi di interesse;
  2. Spingerebbe le persone a cercar lavoro anziche approfittare dei sussidi.

Nell’ultimo post stavo pensando a come refutare queste due affermazioni (che dal mio punto di vista sono emerite fregnacce).

Ora parlero’ solo della prima: per mia fortuna  Krugman e’ venuto in mio aiuto con un modellino analitico (vedi anche questo follow-up sulle conseguenze) che sintetizza e chiarifica quel che pensavo. In particolare, fa notare che una “perdita di confidenza” in un Paese  ha conseguenze diverse a seconda del suo status monetario:

  • se il Paese non ha una moneta propria (ad es. i PIIGS attuali; ma anche l’Argentina prima di sganciarsi dalla parita’ col dollaro), avremo necessariamente un aumento dei tassi di interesse (meglio: dello spread nei confronti dei titoli di Paesi piu’ affidabili)
  • se il Paese (come il Regno Unito) ha una moneta propria, la sua Banca centrale puo’ mantenere inalterati (o addirittura abbassare) i tassi di interesse svalutando la moneta (cosa che potrebbe anche avere effetti espansivi per l’economia “reale”)

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Presto o tardi devo rispondere al commento di Claudio riguardo ai moltiplicatori (specie alla parte sui tassi di interesse). Ma potrebbe richiedere un post lunghetto (e quindi molto tempo, che ora non ho).

Oggi invece mi limito a segnalare un risultato di un rapporto del centro studi del Congresso USA (per quanto poi “sconfessato” su pressione dei repubblicani). Uno degli argomenti ricorrenti a favore di una riduzione delle tasse (ed in particolare dell’aliquota marginale massima – al momento, in Italia, il 43% sulla quota di reddito oltre 75.000 euro) e’ che cosi’ si avrebbe un forte incremento del PIL. Gli autori di del rapporto hanno cercato di verificare se i fatti confermino questa nozione, sfruttando il fatto che negli USA, tra il 1945 ed oggi, l’aliquota e’ variata alquanto (da un minimo attorno al 30% ad un massimo attorno al 90%). Nel grafico qui sotto (parte della fig. 5) trovate la crescita annuale del PIL pro-capite in funzione dell’aliquota marginale massima in vigore nei vari anni.

La linea continua (che e’ un fit ai dati) da’ una risposta semplice e chiara: l’effetto praticamente NON ESISTE.

ERC

ottobre 14th, 2012

Per quanto io (per il momento) lavori in un’Universita’, le insistenti “voci” riguardo all’accorpamento degli Enti Pubblici di Ricerca (EPR – vedi ad es. qui) mi riguardano indirettamente. Pare che uno dei motivi che spinge in questa direzione sia la bassa efficienza dei ricercatori italiani nel raccogliere fondi all’estero: il Ministro Profumo porta come esempio il caso dell’European Research Council (ERC), dove il contributo italiano e’ quasi doppio di quello che poi i ricercatori “italiani” (cioe’ che lavorano in Italia) riescono a riportarsi a casa: partecipando all’ERC l’Italia sta finanziando la ricerca all’estero.

A parte il fatto che non mi e’ chiaro come l’accorpamento possa migiorare questa situazione, in questi giorni sono (sempre indirettamente) coinvolto proprio nella sottomissione di una domanda per dei fondi ERC, cosi’ come lo sono stato l’anno scorso. Credo quindi di poter spiegare al Ministro il motivi principale dello scarso successo dei ricercatori italiani: Read the rest of this entry »

Moltiplicatori

ottobre 9th, 2012

Un post (neanche troppo recente) del buon claudietto mi da’ esplicitamente dell’ex-blogger e mi accorgo che sono passati oltre 2 anni dal mio ultimo post.
Oggi ho deciso di rompere il digiuno (sperando non sia un episodio isolato) con un post su una materia di cui mi sono interessato parecchio negli ultimi mesi/anni: l’economia.

Il trigger viene (via Phastidio) da un world economic outlook dell’IMF che stima che il “moltiplicatore” fiscale sia ben piu’ alto (tra 0.9 ed 1.7) di quanto comunmente assunto in precedenza (0.5).

Chevvordi’, diranno i miei 2.5(???) lettori?
Vuole dire che le politiche di “austerita’” sono self defeating, destinate a fallire per via del loro stesso feedback negativo.

Mi spiego. Il “moltiplicatore” e’ il rapporto fra la variazione del PIL dovuta ad una variazione della spesa pubblica e l’entita’ della variazione stessa (poco importa se la variazione sia ottenuta agendo sulle tasse o agendo sulle spese). Per esempio: un taglio di spesa (o un aumento delle tasse) di 1 miliardo di euro di euro produce una riduzione del PIL, perche’ coloro che ricevevano/non pagavano quel miliardo (fossero essi pensionati o consiglieri regionali del Lazio) non ce l’hanno piu’ e non possono piu’ spenderlo; chi forniva beni e servizi (cibo, medicinali, costumi da centurione ecc.) a costoro riduce i suoi incassi, per cui ha meno soldi da spendere.. e cosi’ via. Il moltiplicatore “sintetizza” tutti questi effetti.

Ora prendiamo il caso dell’Italia (PIL~1700 miliardi, debito pubblico ~2000 miliardi, spesa pubblica ~ 800 miliardi, deficit pubblico ~70 miliardi) e supponiamo di fare una manovra da 70 miliardi per arrivare al pareggio di bilancio.
Se il moltiplicatore fosse quello “vecchio” (0.5), la manovra causerebbe un calo del PIL di 35 miliardi, mentre se fosse 1.2 (al centro del range stimato dall’IMF) il calo sarebbe di 84 miliardi.
Se assumiamo che in assenza di manovra il PIL sarebbe cresciuto dell’1% (ovvero di 20 miliardi) – grasso che cola, di questi tempi – il primo moltiplicatore comporta una riduzione del PIL di 15 miliardi , che salgono a 64 miliardi se il moltiplicatore corretto fosse il secondo. Il che significa:
1) che il rapporto debito/PIL aumenta: nelle assunzioni iniziali avevamo 2000/1700=117.6%, ma con moltiplicatore 0.5 passiamo a 2000/(1700-15)=118.7% e addirittura 2000/(1700-64)=122.2% con moltiplicatore 1.2;
2) che le entrate fiscali sono molto inferiori alle previsioni (la pressione fiscale italiana e’ vicina al 50%; per cui un calo del PIL di 64 miliardi implica un calo delle entrate fiscali di 30-35 miliardi), rendendo necessaria una manovra che chiuda il buco causato dalla prima.

Quando sentite che “la X-landia non ha fatto abbastanza ed il suo rapporto deficit/PIL e’ fuori controllo”, ricordatevi di questo post: probabilmente, la X-landia ha assunto troppa “medicina”, non poca.

PS: Questo NON significa che bisogna continuare a foraggiare gli sprechi (i soldi recuperati tagliando ad es. i centurioni potrebbero essere spesi in 1000 modi piu’ utili) ne’ che tagliare la spesa pubblica sia impossibile (al momento, quasi: ma non quando l’economia “tira” e/o e’ possibile abbassare il costo del denaro per controbilanciare gli effetti del moltiplicatore).

Deep Alabama

giugno 1st, 2010

Su Five Thirty Eight hanno un post sulle primarie democratiche e repubblicane che si terranno oggi in Alabama.

Anche da solo, quel post sarebbe un piccolo capolavoro surrealista (salvo che riassume fatti reali o presunti tali). Ma la vera perla e’ il link ad uno spot (su YouTube) di un candidato “agriculture commissioner” repubblicano.
Roba da far invidia a John Wayne.

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